La definizione della sindrome metabolica secondo NCEP 2005 permette di predire con più accuratezza il rischio di ictus ischemico
Nel 2005, le linee guida del National Cholesterol Education Program Adult Treatment Panel III ( NCEP-ATP III ) hanno abbassato il livello di glicemia a digiuno, un parametro nella definizione di sindrome metabolica.
Uno studio compiuto da Ricercatori di Taipei ( Taiwan ) ha esaminato l’influenza della sindrome metabolica sul rischio di ictus ischemico, utilizzando la definizione originale e quella rivista.
Inoltre, poiché l’obesità addominale rappresenta la misura dell’obesità usata dalle linee guida per definire la sindrome metabolica, i Ricercatori hanno anche esaminato se l’obesità generale debba essere presa in considerazione nella definizione di sindrome metabolica.
Sono stati utilizzati i dati dello studio Cardiovascular Diseases Risk Factor Two-Township riguardo a 3453 soggetti di età uguale o superioe ai 20 anni al basale.
Durante il periodo osservazionale di 10.4 anni, 132 persone hanno sviluppato ictus ischemico.
L’hazard ratio ( HR, rapporto dei rischi ) dei soggetti con 1 o 2, e con 3 o più alterazioni dei componenti la sindrome metabolica è stato 2.69 e 4.30, rispettivamente, secondo la definizione del 2001, e di 3.16 e 5.15, rispettivamente, secondo la definizione 2005 ( tutti i valori di p < 0.05 ).
I soggetti con sindrome metabolica e con obesità generale hanno presentato una ridotta sopravvivenza ad un livello di significatività borderline.
L’aggunta dell’obesità generale alla definizione della sindrome metabolica non ha prodotto cambiamenti significativi nel numero dei soggetti con sindrome metabolica, e neppure ha alterato la capacità nel predire il rischio di ictus.
La sostituzione dell’obesità addominale con l’obesità generale nella definizione di sindrome metabolica ha ridotto solo leggermente il numero dei soggetti ed ha aumentato l’hazard ratio.
Lo studio ha concluso che la sindrome metabolica è in grado di predire l’ictus ischemico, e la definizione NCEP del 2005 ha mostrato una più forte relazione dose-risposta all’ictus ischemico.
L’aggiunta dell’obesità generale all’esistente definizione della sindrome metabolica sembra produrre solo limitati benefici. ( Xagena2006 )
Chen H-J et al, Stroke 2006; 37: 1060-1064
Cardio2006 Farma2006
Indietro
Altri articoli
Trombectomia endovascolare più assistenza medica versus sola assistenza medica per ictus ischemico di grandi dimensioni: esiti a 1 anno dello studio SELECT2
Numerosi studi randomizzati hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza della trombectomia endovascolare nei pazienti con ictus ischemico di grandi dimensioni....
Trombectomia endovascolare per ictus ischemico acuto con infarto di grandi dimensioni accertato
Evidenze recenti hanno suggerito un effetto benefico della trombectomia endovascolare nell'ictus ischemico acuto con ampio infarto; tuttavia, studi precedenti si...
Incidenza a lungo termine di ictus ischemico dopo attacco ischemico transitorio
L’incidenza a breve termine dell’ictus ischemico dopo un attacco ischemico transitorio ( TIA ) è elevata. Tuttavia, i dati sull’incidenza...
Associazione del Tirofiban con esiti funzionali dopo trombectomia nell'ictus ischemico acuto dovuto a malattia aterosclerotica intracranica
Sono state studiate l'efficacia e la sicurezza dell'infusione endovenosa di Tirofiban ( Aggrastat ) prima della trombectomia endovascolare nei pazienti...
Doppio trattamento antipiastrinico fino a 72 ore dopo l'ictus ischemico
È stato dimostrato che il doppio trattamento antipiastrinico riduce il rischio di recidiva di ictus rispetto alla sola Aspirina (...
Doppia terapia antipiastrinica versus Alteplase per i pazienti con ictus ischemico acuto lieve non-invalidante: studio ARAMIS
La trombolisi endovenosa è sempre più utilizzata nei pazienti con ictus minore, ma il suo beneficio nei pazienti con ictus...
Recente utilizzo di antagonisti della Vitamina K ed emorragia intracranica dopo trombectomia endovascolare per ictus ischemico acuto
L'uso di antagonisti orali della Vitamina K ( VKA ) può esporre i pazienti sottoposti a trombectomia endovascolare ( EVT...
Terapia endovascolare per ictus ischemico acuto con grande infarto
Il ruolo della terapia endovascolare per l'ictus acuto con un grande infarto non è stato ampiamente studiato nelle diverse popolazioni. È...
Associazione di strategie anticoagulanti alternative ed esiti nei pazienti con ictus ischemico durante l'assunzione di un anticoagulante orale diretto
L'ictus ischemico nonostante la somministrazione di un anticoagulante orale diretto ( DOAC ) è sempre più comune e comporta un...
Uso di Pioglitazone e riduzione del rischio di demenza nei pazienti con diabete mellito con anamnesi di ictus ischemico
Studi precedenti hanno riportato l'effetto protettivo di Pioglitazone ( Actos ) sulla demenza nei pazienti con diabete mellito di tipo...